Tra le allergie più comuni c’è sicuramente quella causata dai pollini, le cellule riproduttive maschili (gametofiti) che le piante producono durante la fioritura.
Una condizione diffusa e molto fastidiosa sia per la comparsa di sintomi potenzialmente anche gravi, ma anche per l’intensità di sintomi apparentemente lievi ma che possono condizionare la qualità della vita di chi ne soffre.
Perché si verificano le allergie
Un’allergia è una risposta eccessiva (ipersensibile) messa in atto dal sistema immunitario che reagisce in maniera eccessiva a un allergene. Da questa reazione scaturiscono i sintomi tipici dell’allergia.
Le allergie ai pollini più comuni, che possono verificarsi in ogni periodo dell’anno, sono:
- Allergie primaverili – quercia, betulla, faggio, frassino, olio, olmo, ontano e pioppo.
- Allergie estive – graminacee ed erbe infestanti.
- Allergie autunnali – pollini dell’ambrosia.
Nei soggetti non predisposti la presenza dei pollini non causa la comparsa dei sintomi, mentre in alcune persone sì.
L’origine dell’anomala reazione del sistema immunitario a uno specifico polline ha motivazioni genetiche, ambientali e immunitarie.
Tra i fattori di rischio da considerare c’è una certa familiarità a diventare allergico anche se non necessariamente allo stesso tipo di allergene.
Come si manifesta l’allergia ai pollini
Quando si verifica una reazione allergica si ha un’infiammazione delle mucose del cavo oronasale con il coinvolgimento anche degli occhi.
Tra i sintomi comuni troviamo:
- prurito (al naso, al palato e agli occhi);
- congestione nasale;
- lacrimazione;
- infiammazione delle mucose;
- gocciolamento nasale
- tosse continua.
Se, apparentemente, possono risultare sintomi innocui e leggeri non è da sottovalutare il loro impatto sulla qualità della vita delle persone.
Coloro che soffrono di allergia possono sperimentare difficoltà di concentrazione, stanchezza e debolezza tale da non riuscire neanche a svolgere le normali attività quotidiane.
Come prevenirla
No, rimanere chiusi in casa non è una soluzione percorribile.
Se per una conferma diagnostica è sufficiente la valutazione dei sintomi da parte del medico, anche il contesto nel quale si manifestano è importante per comprendere cosa fare per ridurre l’incidenza.
Per le allergie stagionali da pollini, non avendo un controllo sulla fioritura delle piante, è utile innanzitutto fare riferimento al bollettino pollinico della propria località.
Facendo una ricerca online puoi scoprire quali sono i periodi di fioritura e le condizioni climatiche che favoriscono la diffusione dei pollini così da conoscere le giornate più critiche.
In queste giornate, usare le mascherine protettive e gli occhiali da sole è molto utile.
Le vie aeree e gli occhi, come abbiamo visto, sono le parti del corpo più esposte e più a rischio.
Quindi, meglio evitare le aree verdi (come prati e giardini), soprattutto, quelli dove è stata tagliata da poco l’erba.
Meglio non uscire nelle prime ore del mattino e nelle giornate più ventilate perché sono quelle dove c’è una maggiore concentrazione dei pollini.
Quando ti trovi all’interno della tua abitazione accendi un purificatore d’aria; quando devi pulire i pavimenti, invece, ricorri a un aspirapolvere con filtro HEPA che riesce a rimuovere un maggior numero di allergeni.
Se soffri di allergia non dimenticare di sostituire il filtro dell’abitacolo della tua auto e di prevedere la sanificazione dell’impianto dell’aria condizionata.
Dopo aver trascorso del tempo all’aperto, è consigliato anche cambiarsi i vestiti e farsi una doccia.
Va rivolta attenzione anche all’igiene dei propri animali domestici (che possono veicolare i pollini) e alla gestione della biancheria, evitando di lasciarla ad asciugare all’aperto.
Come curarla
Arrivati a questo punto ci domandiamo cosa fare in presenza di un’allergia ai pollini.
Esistono delle cure? Ci sono dei metodi per alleviare i sintomi?
L’unica cura, realmente disponibile, è l’immunoterapia specifica.
È l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) ad indicare questa terapia che consiste nel guarire tramite una regolare somministrazione di quantità ridotte di estratti di allergeni.
Queste somministrazioni possono essere fatte o sotto la lingua o sotto la pelle, un po’ come avviene con i normali vaccini.
In alternativa, e soprattutto per le forme più lievi, si possono attenuare i sintomi utilizzando spray nasali e colliri, facilmente acquistabili in farmacia.
Gli antistaminici, invece, hanno sì la capacità di ridurre il prurito, la lacrimazione e gli starnuti, ma non curano l’infiammazione e prima di assumerli è sempre indicato chiedere al proprio Medico.
A cosa fare attenzione
Le allergie non sono disturbi da sottovalutare. Chi soffre di allergia ai pollini può andare incontro anche a problemi respiratori gravi come asma, sinusite cronica e infiammazione nasale persistente.
Inoltre, tanto l’allergia quanto il trattamento farmacologico potrebbero condizionare l’efficacia di altre cure mediche.
L’altra grande attenzione da avere è quella legata all’impatto psicologico delle allergie.
Questa maggiore sensibilità riguarda sia le persone che ne soffrono che i loro familiari e conviventi.
Le ripercussioni di un disturbo di questo tipo, infatti, possono essere molto importanti andando a incidere sia sulla sfera professionale che quella personale e sociale.
Esserne consapevoli è il primo passo per prevedere un approccio adeguato e sottrarsi da facili ma falsi e controproducenti luoghi comuni è quanto di più importante si possa fare.
Allergia al polline: una vera sfida
L'allergia ai pollini rappresenta una sfida significativa per chi ne è affetto e può influenzare la qualità della vita, portando a sintomi gravi come asma e sinusite cronica.
Tuttavia, con una combinazione di prevenzione, trattamenti specifici come l'immunoterapia e altre accortezze quotidiane, è possibile gestire e attenuare questa condizione.
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