In tanti soffrono di reflusso gastroesofageo. Le statistiche parlano di 1 persona su 3 in Italia interessata da questo disturbo.
È quella condizione nella quale il contenuto dello stomaco risale nell’esofago e che, oltre il limite fisiologico, risulta fastidioso provocando diversi sintomi come la sensazione di bruciore.
Uno dei sintomi associati al reflusso è la tosse, ma essendo un sintomo non specifico (è infatti comune a diverse malattie e disturbi), è utile capire come riconoscerla (e capire che è legata al reflusso) e soprattutto come trattarla.
Come riconoscere la tosse da reflusso
La tosse che si verifica quando soffri di reflusso è una tosse persistente accompagnata da respiro sibilante.
Viene definita come una tosse stizzosa e può essere secca o che produce catarro.
Di per sé è difficile distinguerla dalla tosse che si verifica per effetto di altre malattie e disturbi.
È quindi utile considerare l’eventuale presenza di altri sintomi e il momento in cui la tosse si manifesta.
Chi soffre di reflusso gastroesofageo (è più frequente in età adulta, ma interessa anche i neonati e le donne in gravidanza) sperimenta la tosse soprattutto:
- dopo aver mangiato
- durante il sonno notturno
- quando si trova in posizione sdraiata
- in assenza di cause comuni responsabili della tosse (come le malattie da raffreddamento)
Un motivo di preoccupazione che non devi sottovalutare è l’eventualità che l’assunzione di farmaci antitussivi (contro la tosse) non producano l’effetto sperato.
In quel caso meglio rivolgersi al medico per effettuare una gastroscopia e una pH-impedenzometria delle 24h per il relativo approfondimento diagnostico.
Sintomi associati
A farti sospettare di soffrire di reflusso più che la tosse sono sostanzialmente la presenza del bruciore di stomaco e del rigurgito.
Il bruciore di stomaco è quella sensazione che percepisci nella parte alta dell’addome o nel torace.
Questo bruciore si può estendere anche fino alla gola e tende a peggiorare dopo mangiato, quando ci si sdraia ma anche quando ci si piega in avanti (come quando devi allacciarti le scarpe).
Il rigurgito, invece, consiste nel percepire un sapore acido nella parte posteriore della bocca.
Inoltre, il reflusso gastroesofageo può dare:
- frequenti eruttazioni
- alito cattivo
- difficoltà a ingoiare
- dolore a deglutire
- flatulenza
- gonfiore addominale
- mal di gola
- raucedine
- tono di voce alterato
- infiammazione delle gengive
- erosione dello smalto dei denti
- dolore al torace
- infiammazione dell’esofago
Nei bambini il reflusso si può presentare anche con il vomito abituale e in alcuni casi anche asma, irritabilità, polmoniti, ALTE, sindrome di Sandifer e stridore laringeo.
Come alleviare la tosse da reflusso

Arrivati a questo punto è doveroso capire cosa si può fare per ridurre il fastidio della tosse.
La prima cosa che devi sapere è che la cura del reflusso passa prevalentemente dai cambiamenti nel proprio stile di vita e, in alcuni casi, nell’assunzione dei farmaci.
Parliamo quindi del trattamento conservativo e della terapia farmacologica.
Il trattamento conservativo
Negli adulti la tosse da reflusso va gestita innanzitutto con una serie di semplici accorgimenti.
I principali riguardano:
- modificare le abitudini alimentari
- smettere di fumare
- evitare capi di abbigliamento stretti
- alzare la spalliera del letto di 10-15 cm
- evitare le fonti di stress
- evitare pasti abbondanti la sera
- non andare a dormire prima che siano passate 3 ore dall’ultimo pasto
Per quel che riguarda le abitudini alimentari è utile intervenire sia sul tipo di cibi che si mangiano che sulle modalità di assunzione.
Il consiglio è di evitare pomodori, spezie, cibi molto grassi, cioccolato, caffè e alcol.
Il motivo?
Sono alimenti che tendono a peggiorare i sintomi del reflusso. Inoltre, è preferibile fare pasti piccoli e frequenti, mangiando piano e masticando tanto.
La terapia farmacologica
Per la tosse da reflusso non tutti i farmaci sono efficaci. Anzi, spesso è una tosse che resiste ai farmaci antitussivi.
Su di essa non hanno effetto neanche gli antibiotici, in quanto non è causata da infezioni.
L’assunzione di questi farmaci non solo è inutile ma può, addirittura, aggravare i sintomi.
Quindi i farmaci consigliati sono (dietro consulto medico):
- farmaci inibitori di pompa protonica
- farmaci antiacidi
- farmaci procinetici
Nei neonati, invece, non vi è l’indicazione di ricorrere alla terapia farmacologica.
Quando è il caso di sentire il medico?
Molti dei farmaci per il reflusso sono venduti senza ricetta medica (farmaci da banco) ma in presenza di una tosse persistente, che non risponde ai cambiamenti dello stile di vita e che incide negativamente sul proprio benessere e lo svolgimento delle attività quotidiane è indispensabile consultare il proprio Medico.
L’approfondimento diagnostico è necessario anche quando i disturbi sono intensi o frequenti, quando si ha difficoltà nel deglutire, quando la cura con i farmaci da banco non ha effetto dopo due settimane dal suo inizio e in presenza di vomito, sangue nel vomito, sensazione di soffocamento, perdita di peso inspiegabile e dolore al torace.
Oltre a poterci essere un’altra causa responsabile della tosse, questi disturbi possono indicare una forma grave di reflusso che necessita di un intervento chirurgico.
In questi casi, si procede con un intervento laparoscopico mini invasivo eseguito in anestesia generale.
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