Sono tantissime le statistiche che fotografano un dato allarmante: tutti siamo vittime di ansia e stress.
Le percentuali sono drammatiche (in molti casi superano l’80% degli intervistati) e sebbene ci siano tante cause e fattori (e anche molti pregiudizi) ansia e stress incidono anche sulla salute gastrointestinale.
Non a caso, quando si parla di colon irritabile, si utilizza anche l’espressione di colite nervosa.
È utile quindi indagare e approfondire il rapporto tra la sindrome da colon irritabile e l’ansia e lo stress.
Per farlo, è utile innanzitutto definire bene cosa sono entrambi.
Per colon irritabile si intende comunemente un insieme di disturbi a carico dell’addome, che generano dolore, stitichezza o diarrea, meteorismo e gonfiore.
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La particolarità di questa condizione è che non c’è un danno organico che spieghi questi sintomi ed è il motivo per cui tali disturbi sono da individuare nell’ansia e nello stress.
In maniera molto sintetica possiamo definire lo stress come una risposta psicofisica che l’organismo mette in atto quando uno stimolo esterno genera una pressione insopportabile.
L’ansia, invece, è un’emozione (e una di quelle di base insieme a tristezza, disgusto, rabbia e felicità) che si attiva durante situazioni di pericolo (reali o immaginate).
Le differenze principali tra ansia e stress, quindi, sono che lo stress deriva da stimoli esterni mentre l’ansia da stimoli interni e che lo stress tendenzialmente si risolve una volta terminata la situazione responsabile di quella reazione, mentre l’ansia può persistere anche in assenza di una situazione critica.
Nei bambini e negli adulti questi stati si manifestano con disturbi fisici (negli adolescenti prevalgono quelli comportamentali) tra cui proprio quelli ascrivibili alla sindrome del colon irritabile.
L’impatto dell'ansia e dello stress sull'equilibrio gastrointestinale
Per comprendere come ansia e stress incidono sulla salute gastrointestinale dobbiamo analizzare alcuni elementi.
Innanzitutto, che l’organismo umano non è suddiviso in componenti isolati tra loro. Ciascuno incide sull’altro, specialmente se prossimo dal punto di vista fisico.
C’è una costante interazione che nell’equilibrio gastrointestinale diventa ancor più evidente essendo l’intestino considerato come un secondo cervello.
Questo perché tra intestino e cervello c’è una sorta di via di comunicazione privilegiata per cui l’intestino invia al cervello una serie di segnali (immunitari, microbici e metabolici) che il cervello elabora per poi modulare il microbiota e la motilità dell’intestino.
L’intestino è infatti il distretto corporeo nel quale vi è la più grande popolazione di batteri, virus, funghi e protozoi (il microbiota).
Questi microrganismi svolgono diverse funzioni e dal loro equilibrio dipende la salute del nostro corpo.
Qualsiasi alterazione e squilibrio del microbiota provoca numerose condizioni patologiche, tra cui quelle riconducibili al colon irritabile.
C’è quindi una doppia correlazione: fenomeni emotivi e psicologici come l’ansia e lo stress influenzano negativamente la salute gastrointestinale e i disturbi gastrointestinali possono condizionare l’umore, il comportamento e il metabolismo.
Ci sono numerosi studi che indagano queste interazioni e che mostrano come tanto l’ansia quanto lo stress agiscono anche a livello cellulare, modificandone e alterandone le capacità e, quindi, impedendone un corretto funzionamento.
5 consigli per migliorare la salute gastrointestinale gestendo ansia e stress
1-Non ignorare o sottovalutare il problema
Troppo spesso ancora oggi pensiamo ai disturbi del corpo come a problemi prettamente fisici e organici.
In realtà, la questione è molto più complessa e articolata, e ignorare o sottovalutare l’impatto che ansia e stress hanno (anche) su questa sfera della nostra vita non aiuta a trovare beneficio.
2-Ansia e stress non si risolvono con un po’ di buona volontà
Altrettanto spesso, chi soffre di disturbi d’ansia e vive forti e croniche situazioni di stress (che possono interessare tutta la vita) è oggetto di stigma da parte non solo dei conoscenti, ma anche dei parenti.
Tante volte si fa passare il messaggio che chi vive queste condizioni sia una persona debole e che se volesse risolverebbe tutti i problemi. Magari, banalmente, pensandoci di meno.
Anche in questo caso la realtà è anni luce distante da questa rappresentazione e sebbene l’impegno di ciascuno sia condizione indispensabile non è sufficiente per risolvere questi problemi.
3-Mangiare bene
In generale, e in modo particolare contro il colon irritabile, è indispensabile prevedere di ridurre l’assunzione di alimenti ricchi di oligosaccaridi fermentati (FO), disaccaridi (D), monosaccaridi (M), e polioli (P) (FODMAPs).
Rientrano in questo gruppo:
- Broccoli;
- Carciofi;
- Cavolfiori;
- Cavoli;
- Fagioli;
- Fave;
- Formaggi freschi;
- Latte vaccino fresco;
- Legumi;
- Lenticchie;
- Mela;
- Miele;
- Pera;
- Succhi di frutta.
L’indicazione è invece di preferire una dieta composta da:
- Arancia;
- Banana;
- Fagiolini;
- Farro;
- Formaggi stagionati;
- Frutti di bosco;
- Kiwi;
- Latte di soia o di riso;
- Lattuga;
- Limone;
- Mandarino;
- Melanzane;
- Melone;
- Mirtilli;
- Peperoni;
- Pomodori;
- Pompelmo;
- Sedano.
4-Alcune sane abitudini
Oltre a mangiare bene è importante vivere bene. E per farlo non bastano solo i buoni propositi, ma anche adottare una serie di accorgimenti sul sonno, lo stile di vita quotidiano e l’affrontare i problemi.
È quindi necessario dormire almeno 7-8 ore a notte, preferendo andare a letto e svegliarsi alla stessa ora.
Parallelamente, va trascorso più tempo all’aria aperta, in compagnia di amici e trovando il modo di gestire la propria routine, specialmente quella professionale (prevedendo pause e distaccandosi dopo la fine del turno di lavoro).
Indispensabile è anche l’atteggiamento proattivo che si ha di fronte ai problemi ricorrendo alla psicoterapia così come agli esercizi e alle tecniche di rilassamento e respirazione da praticare durante la giornata.
Imparando a respirare in profondità e consapevolezza, spingendo l’aria verso il basso, diminuisce infatti la frequenza cardiaca che, invece, tende ad aumentare durante i momenti di maggiore ansia.
Anche lo yoga o altre discipline che si dedicano alla meditazione si rivelano particolarmente utili per raggiungere quello stato psicofisiologico di rilassamento che permette al corpo di stabilizzarsi su livelli normali.
5-L’attività fisica
Se ne parla tanto e spesso ma viene il più delle volte trascurata: l’attività fisica.
Fare sport (di tipo aerobico e di intensità media) regolarmente si rivela un prezioso alleato anche del benessere gastrointestinale.
È, parallelamente, molto utile anche contro ansia e stress fornendo un efficace toccasana per il proprio benessere psicofisico.
Il consiglio è quello di prevedere 3-4 volte a settimana (inserendo anche giorni di riposo) un’attività fisica di almeno 30 minuti. Tra le più adatte troviamo gli esercizi in palestra, il camminare, il nuoto e il ciclismo.
Convivere con il colon irritabile
Il colon irritabile può essere davvero una condizione debilitante e non esiste una cura univoca per tutti. Per questo è importante valutare ogni singolo caso e insieme ad un professionista agire su più fronti, seguendo una dieta specifica e perseguendo attività per il proprio benessere psicofisico.
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